Aminta, Firenze, Vangelisti, 1703

 SCENA IX
 
 AMINTA e ADRASTO
 
 ADRASTO
 La vittoria è già nostra.
 Fuggon gl’iniqui.
 AMINTA
                                  O lenti,
795inutili sudori, or che perduta
 ho la cara Euridice.
 ADRASTO
                                      Ove?
 AMINTA
                                                   La folta
 ombra del bosco a me ne chiude il calle.
 Perché l’empio non fugga e seco impune
 tragga la nobil preda,
800tu per vario sentier vanne, mio fido,
 con la metà de’ miei guerrieri in traccia;
 ed io l’orme con l’altra
 ne inseguirò.
 ADRASTO
                           Parto veloce.
 AMINTA
                                                    O numi,
 giusti numi che avete
805l’innocenza in difesa,
 date lena al mio braccio e ’l piè reggete.
 
    Vengo a morir, mia vita,
 o a porti in libertà.
 
    Ma ’l ciel non soffrirà
810che a un empio in servitù
 resti tanta virtù,
 tanta beltà.