Aminta, Firenze, Vangelisti, 1703

 SCENA V
 
 Bosco.
 
 EURIDICE
 
 EURIDICE
740Che facesti, Euridice,
 cieca nell’ira tua? Ti consigliasti
 ben col tuo cor, quando a sì duro esiglio
 dannar potesti il tuo pentito Aminta?
 Torna, Aminta, ritorna.
745Ti scacciò il labro, or ti richiama il core;
 vien dell’empia sentenza
 la vendetta a mirar nel mio dolore.
 
    Tortorella in tua favella
 talor chiami il tuo diletto
750e dal nido o pur dal ramo
 dolcemente ei ti risponde.
 
    Io, crudel, quando a me viene,
 da me scaccio il caro bene;
 se poi ’l cerco e lo richiamo,
755ei non sente o mi s’asconde.