Aminta, Firenze, Vangelisti, 1703

 SCENA PRIMA
 
 Cortile.
 
 ADRASTO
 
 ADRASTO
 Timidi affetti, ogni riguardo or ceda;
 or v’invito a goder. Celia in me trovi
 non un pastor... Ma posso
 così avvilirmi? Adrasto,
640ciò che amasti pastor, principe oblia.
 Ah! Celia, ch’io non t’ami? A che ti fece
 sì bella il ciel? Non ti formò natura
 per lasciarti perir fra’ boschi ignota.
 Sì, t’amerò, nulla distingue amore;
645godrò che la tua sorte
 opra sia non del ciel ma del mio core.