Aminta, Firenze, Vangelisti, 1703

 SCENA XXI
 
 ELPINO e detta
 
 ELPINO
605Io mi son ben accorto
 dove a parar d’Alcea vanno i rigori.
 Vuol che Celia s’adiri
 con Silvio solamente e poi l’esorta
 ad amar quanto vuol, che non importa.
610O bondì bella donna,
 Celia vostra rivale
 ama Silvio, onde credo
 che tra voi due ci nascerà del male.
 ALCEA
 Con la vostra istruzione,
615fatta con un saper tanto profondo,
 Celia non amerà persona al mondo,
 tutta vostra sarà.
 ELPINO
 E Silvio resterà
 tutto vostro ancor ei
620pe’ vostri documenti
 messo in disgrazia a lei.
 Sai tu che questi amori,
 adorata consorte,
 per la tua complession non son più buoni
625e sopra il tuo bel volto
 influiscon musoni.
 ALCEA
 Se più lo stral d’amore
 in su quest’ora ti ferisce il core,
 da me ti si fa noto e manifesta
630ch’io del sicur ti spezzerò la testa.
 ELPINO
 
    Pazza strega...
 
 ALCEA
 
                                Vecchio matto...
 
 A DUE
 
 Che si pensa e che si fa?
 
 ELPINO
 
    Ti vo’ dare...
 
 ALCEA
 
                             Ti vo’ dire...
 ELPINO
 
 Bastonate...
 
 ALCEA
 
                         Maritaccio...
 
 ELPINO
635Più di mille
                         in verità.
 ALCEA
 Cento volte
 
 Fine dell’atto primo