Venceslao, Praga, Wickhatt, 1725

 SCENA IX
 
 Luogo magnifico con trono reale.
 
 Poi VENCESLAO e tutti, CASIMIRO, LUCINDA, popoli e soldati
 
 CASIMIRO
 Sì, del padre alle piante
 vado a morir; giusto non è ch’io viva.
 LUCINDA
975No, viva Casimiro.
 CORO
                                     Viva, viva.
 CASIMIRO
 Duci, soldati, popoli, Lucinda,
 qual zelo v’arma? Qual furor vi muove?
 Dunque in onta del padre
 vivrò più reo? Nol deggio.
980Traetemi al supplizio; e quando ancora
 v’è chi s’opponga, questo,
 sì, questo acciar traffiggerammi; in pena
 del mio, del vostro eccesso
 io ’l carnefice sol sarò a me stesso.
 VENCESLAO
985Ed è vero? E lo veggo?
 CASIMIRO
 Padre e signor, ritorno
 volontario a’ tuoi ceppi e piego il capo.
 In me le leggi adempi;
 in me punisci il fallo;
990frattricida infelice io morir posso,
 non mai figlio rubbel, non reo vassallo.
 VENCESLAO
 Popoli, un frattricida
 punir si dee nel figlio. Il condanni;
 re non padre la legge
995mi ritrovò. Voi nol volete? Ed ora
 padre, non re mi troverà natura.
 Figlio, t’accosta.
 CASIMIRO
                                Al soglio
 piego umil le ginochia.
 VENCESLAO
                                            Un atto grande
 qual re avesti, o Polonia, ora t’insegni.
1000Volermi ingiusto è un non voler ch’io regni. (Leva il berettone a Casimiro e li pone la corona)
 CASIMIRO
 Che fai, signor?
 VENCESLAO
                                Conviene
 far cader la tua testa o coronarla.
 La corona a te cedo. Or sei sovrano
 e assolverti potrai con la tua mano.
 LUCINDA
1005Gioie, non mi opprimete.
 CASIMIRO
                                                 Io la corona
 da te ricevo in dono;
 le leggi tue publicherò dal trono.
 Sia di Ernando Erenice e te, mia sposa,
 lieto al mio sen t’annodo.
 LUCINDA, ERNANDO A DUE
1010Parmi affani sognar, mentre che godo.
 Nel tuo giubilo, o patria, esulto e godo.
 VENCESLAO
 Figlio, sul trono ascendi
 e le festive pompe,
 destinate per me, sieno tue glorie.
1015Oggi per te rinasco; oggi più degno
 principio e nuova vita e nuovo regno.
 CORO
 
    Vivi e regna fortunato,
 nostro duce e nostro re;
 
    te si unisca a far beato
1020tempo e sorte, amor e fé.
 
 Fine