Venceslao, Praga, Wickhatt, 1725
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Copia
SCENA VIII
ERENICE
ERENICE
Che sarà, o del mio sposo
adorata memoria?
965
Non per viltà ma perdonai per gloria.
Può languir l’ira nel petto,
può cessar ogn’altro affetto
ma l’amor non languirà.
Del perduto mio diletto
970
nella dolce rimembranza
per trofeo di sua costanza
l’alma lieta goderà.