Venceslao, Praga, Wickhatt, 1725

 SCENA X
 
 ERENICE e li sudetti
 
 ERENICE
 Signor, che il tuo potere
610fra giustizia e pietà libri egualmente,
 principessa dolente,
 ecco al tuo piè ad implorar vendetta.
 Ah! Rendi, o sire, al mondo
 a pro del giusto ed a terror dell’empio
615di virtù, di fortezza un raro esempio.
 VENCESLAO
 Sorgi, Erenice, e la vendetta attendi
 che il tuo dolor mi chiede.
 ERENICE
 Già sai ch’ambo i tuoi figli
 per me avvampar; ma ’l foco
620fu senso in Casimiro,
 fu virtù in Alessandro. Odiai l’impuro.
 CASIMIRO
 (Mio rivale il germano?)
 ERENICE
                                                In questa notte
 stringer doveasi l’imeneo segreto
 per tema del rival, non per tua offesa.
625L’ora vicina e d’ombre
 sparso era il ciel, quand’egli
 ne’ tetti miei, sulle mie soglie e quasi
 sugli occhi... ahimè... traffitto...
 VENCESLAO
 Come? Morto Alessandro?
 ERNANDO
630Misero prence!
 CASIMIRO
                               (Oh! Cieco
 furor, dove m’hai tratto?) Io fratricida?
 ERENICE
 Sì, morto è l’infelice e, tosto ch’io
 ti miri vendicata,
 verrò teco agli Elisi, ombra adorata.
 VENCESLAO
635S’aggita al tribunal della vendetta
 la mia, non la tua causa.
 Erenice, ov’è il reo?
 ERENICE
                                       Quando tu ’l sappia,
 avrai cor da punirlo?
 VENCESLAO
 Sia qual si vuol, pronta è la scure. Data
640ho già l’inesorabile sentenza.
 Giustizia è l’ira ed il rigor clemenza.
 ERENICE
 Non tel dica Erenice, il cor tel dica,
 tel dica il guardo. Hai l’uccisor presente.
 Quell’orror, quel pallore, (Additando Casimiro che sta confuso)
645quegli occhi a terra fissi,
 il silenzio del labbro e più di tutto
 quel ferro ancor fumante
 della stragge fraterna a te già grida
 che un figlio del tuo figlio è l’omicida.
 VENCESLAO
650(Già cedo al nuovo affanno).
 CASIMIRO
                                                      (Oh destra! Oh ferro!)
 ERNANDO
 Miserabile padre!
 ERENICE
                                    Ei fece un colpo
 degno di lui. Vendetta, o re, vendetta.
 VENCESLAO
 Parla, le tue discolpe
 giudice attendo.
 CASIMIRO
                                 Il ciel volesse, o sire,
655che del misfatto enorme,
 come n’è il cor, fosse innocente il braccio.
 Son reo; son fratricida,
 non ho discolpe, il mio supplizio è giusto.
 Io stesso mi condanno, io stesso abborro
660questa vita infelice,
 dal mio re condannata e da Erenice.
 VENCESLAO
 Va’, principessa, ed a me lascia il peso
 della comun vendetta.
 ERENICE
 Destra real, ti baccio
665e ’l misero amor mio da te l’aspetta.
 
    Ricordati che padre
 tu sei ma tutto amor
 del figlio esangue.
 
    Contenta allor morrò
670che il ferro apporterò
 del barbaro uccisor
 tinto nel sangue.