Venceslao, Praga, Wickhatt, 1725

 SCENA VII
 
 Stanze di Casimiro con tavolino, illuminate di notte.
 
 VENCESLAO in veste di camera
 
 VENCESLAO
 Come, non è qui ’l prence? A me si chiami,
560e Ernando pure. Oh numi!
 Orribil vista, o sogno spaventoso!
 Quai fantasmi, quai larve in cor di padre,
 in cor di re sveglian timore? Ah! Troppo
 oggi fiero lo sento
565del mio coraggio in onta e con spavento.
 Sognai nel sangue intrisi
 or Casimiro ed or pareami Ernando.
 Nel sogno inorridii; mi desto e scendo
 d’essi a chieder, temendo
570qualche lor rischio il core anche vegliando.