Venceslao, Vienna, van Ghelen, 1725

 SCENA III
 
 CASIMIRO con guardie e VENCESLAO
 
 CASIMIRO
 Prostrato al regio piede,
1250incerto fra la vita e fra la morte,
 eccomi.
 VENCESLAO
                  Sorgi. (Anima mia, sta’ forte).
 CASIMIRO
 Ne le tue mani è ’l mio destin.
 VENCESLAO
                                                         Mio figlio,
 reo ti conosci?
 CASIMIRO
                             E senza
 la tua pietà, sono di vita indegno.
 VENCESLAO
1255Cieco rotasti il ferro
 tra l’ombre.
 CASIMIRO
                         Il ferro strinsi e fui spietato.
 VENCESLAO
 Alessandro uccidesti.
 CASIMIRO
 Il mio germano uccisi.
 VENCESLAO
 Morto Ernando volesti, il duce invitto.
 CASIMIRO
1260E del colpo l’error fu più delitto.
 VENCESLAO
 Scuse non hai.
 CASIMIRO
                              L’ho ma le taccio, o sire.
 Rammentarti non giova
 i trofei del mio braccio a pro del regno.
 Il Mosco debellato, il vinto Sveco
1265parlan per me. Non ti ricordo il dolce
 vincolo di natura. Ella in te parla.
 Dirti potrei che del germano ucciso
 la notte è rea, più che il mio braccio. Ernando
 morto, è vero, io volea;
1270ma rivale il credea. L’amor discolpa
 il non commesso errore.
 Sol la maggior mia colpa è ’l tuo dolore.
 Tutto obblio; tutto taccio.
 Se discolpe cercassi, io sarei ’ngiusto.
1275Sarò più reo, perché tu sia più giusto.
 VENCESLAO
 (Vien meno il cor). Dammi le braccia, o figlio.
 CASIMIRO
 Re, padre...
 VENCESLAO
                        E prendi in questo
 l’ultimo abbracciamento.
 CASIMIRO
 L’ultimo?
 VENCESLAO
                     Ahi pena!
 CASIMIRO
                                          Ahi sorte!
 VENCESLAO
1280Or vanne, o figlio.
 CASIMIRO
                                    Ove, signore?
 VENCESLAO
                                                               A morte.
 Vanne ma generoso. Un cor vi porta
 degno di re che non imiti il mio.
 A me sol lascia i pianti, a me i languori;
 e insegnami costanza alor che muori.
 CASIMIRO
 
1285   Vado costante a morte.
 Conservami tu solo
 la sposa mia fedel.
 
    Pensando al suo gran duolo,
 sento il mio cor men forte,
1290più ’l mio destin crudel.