Venceslao, Vienna, van Ghelen, 1725
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Copia
SCENA IV
CASIMIRO e GISMONDO
GISMONDO
Con avviso impensato
t’inchino, o prence.
CASIMIRO
O mio fedel Gismondo.
GISMONDO
90
Del lituano scettro
l’illustre principessa...
CASIMIRO
Che fia?
GISMONDO
Colei che amasti alor che fummo
stranieri in quella corte...
CASIMIRO
Rimembranze noiose.
GISMONDO
95
Lucinda...
CASIMIRO
È morta forse?
GISMONDO
Giunta è poc’anzi.
CASIMIRO
O dei! Lucinda?
GISMONDO
Io stesso
la vidi in viril manto,
mentito il sesso e co’ suoi fidi a canto.
CASIMIRO
Turbatrice odiosa
100
de l’amor mio, costei sen viene; e seco
avrà la fé giurata,
rinfaccerà de l’onor suo le macchie,
i promessi imenei,
chiamerà nel suo pianto uomini e dei.
GISMONDO
105
E tu?
CASIMIRO
Che far poss’io?
Gli affetti a lei dovuti
mi ha rapiti Erenice. Arde più forte
del nuovo amor la face
e goduta beltà più non mi piace.
GISMONDO
110
Vedi. Ella viene.
CASIMIRO
Osserverò s’è dessa.
GISMONDO
Misera principessa!
(Si ritirano in disparte)