Venceslao, Vienna, partitura (Il Venceslao)

 SCENA VIII
 
 Luogo magnifico.
 
 CASIMIRO, LUCINDA
 
 LUCINDA, POPOLO
 
    Viva e regni Casimiro.
 Viva, viva.
 
 CASIMIRO
 Duci, soldati, popoli, Lucinda,
 qual zelo v’arma? Qual furor vi muove?
1370Dunque in onta del padre
 vivrò più reo? Dovrò la vita al vostro
 tumultuoso amore?
 Doppo un fratel con minor colpa ucciso,
 ucciderò con più mia colpa il padre?
1375Non è questa la vita
 che chieder posso. Ah! Prima
 rendetemi a’ miei ceppi,
 traetemi al supplicio; e quando ancora
 v’è chi si opponga, questo,
1380sì, questo acciar trapasserammi. In pena
 del mio, del vostro eccesso
 io ’l carnefice sol sarò a me stesso.
 E tu datti alfin pace,
 mio solo amor, mio solo affanno, in questa
1385sorte mia disperata,
 raro esempio di fé, sposa adorata. (Segue aria)
 LUCINDA
 
    Non mi dir di amarmi più,
 anima senza fé, senza pietà.
 
   Tu amor per me non hai;
1390né tu l’avesti mai.
 Perché con me tanta empietà?