Venceslao, Vienna, partitura (Il Venceslao)

 SCENA X
 
 ERENICE e i suddetti
 
 ERENICE
 Signor, che il tuo potere
 fra giustizia e pietà libri egualmente,
 difensor de le leggi,
760scudo de l’innocenza,
 giusto re, giusto padre, ecco a’ tuoi piedi,
 principessa dolente,
 chieggo la mia vendetta,
 chieggo la tua. Lagrime chieggo e sangue.
765Ti vo’ giudice e padre. Ah! Rendi al mondo,
 a pro del giusto ed a terror de l’empio,
 di virtù, di fortezza un raro esempio.
 VENCESLAO
 Sorgi, Erenice, e la vendetta attendi
 che il tuo dolor mi chiede.
 ERENICE
770Qual io sia, ben ti è noto.
 VENCESLAO
                                                A’ tuoi grand’avi
 quel diadema ch’io cingo ornò le tempia.
 ERENICE
 Senza offenderti, o sire,
 amar potea l’un de’ tuoi figli?
 VENCESLAO
                                                        Amore
 non è mai colpa, ove l’oggetto è pari.
 ERENICE
775Del pari ambo i tuoi figli
 per me avvampar. Ma ’l foco
 fu senso in Casimiro,
 fu virtù in Alessandro.
 Piacque il pudico amante, odiai l’impuro.
780Amor, che strinse i cori,
 strinse le destre; e fu segreto il nodo
 per tema del rival, non per tua offesa.
 CASIMIRO
 (Mio rivale il germano?)
 ERENICE
 Io questa notte i primi
785coniugali suoi baci
 coglier dovea. L’ora vicina e d’ombra
 sparso era il ciel, quand’egli
 ne’ tetti miei, su le mie soglie e quasi
 sugli occhi miei trafitto... Ahimè!... Perdona.
 VENCESLAO
790Come? Morto è Alessandro?
 ERNANDO
 (Misero prence!)
 CASIMIRO
                                  (O cieco
 furor, dove m’hai tratto? Io fratricida?)
 ERENICE
 Sì. Morto è l’infelice; e tosto ch’io
 ti miri vendicata,
795ti seguirò agli Elisi, ombra adorata.
 VENCESLAO
 S’agita al tribunal de la vendetta
 la mia, non la tua causa.
 Erenice, ove è ’l reo?
 ERENICE
                                         Quando tu ’l sappia,
 avrai cor di punirlo?
 VENCESLAO
800Sia qual si vuol, pronta è la scure; il capo
 vi perderà. Già data,
 data ho l’irrevocabile sentenza.
 Giustizia è l’ira ed il rigor clemenza.
 ERENICE
 Non tel dica Erenice. Il cor tel dica,
805tel dica il guardo. Hai l’uccisor presente.
 Quell’orror, quel pallore,
 quegli occhi a terra fisi,
 quel stupor, quel silenzio e più di tutto
 quel ferro ancor spumante
810de la strage fraterna a te già grida
 che un figlio del tuo figlio è l’omicida.
 VENCESLAO
 (Già cedo al nuovo affanno).
 CASIMIRO
                                                      (O destra! O ferro!)
 ERNANDO
 (Miserabile padre!)
 ERENICE
 Casimiro l’uccise. Ei fece un colpo
815degno di lui. Se nol punisci, o sire,
 avido ancor di sangue
 verrà quello a votar che hai ne le vene.
 L’uccisor di un fratello
 esserlo può del padre.
820Vendetta, o re, vendetta
 di te, di me. Ragion, natura, amore
 la dimanda al tuo core.
 Se re, se padre a me negar la puoi,
 numi del cielo, a voi l’imploro, a voi.
 VENCESLAO
825Parla. Le tue discolpe
 giudice attendo.
 CASIMIRO
                                 Il ciel volesse, o sire,
 che del misfatto enorme,
 come n’è ’l cor, fosse innocente il braccio.
 Son reo; son fratricida;
830non ho discolpe; il mio supplicio è giusto.
 Io stesso mi condanno, io stesso abborro
 questa vita infelice,
 dal mio re condannata e da Erenice.
 VENCESLAO
 Va’, principessa, ed a me lascia il peso
835de la comun vendetta.
 ERENICE
 Destra real, ti bacio;
 e ’l misero amor mio da te l’aspetta. (Segue aria)
 
    Ricordati che padre
 tu sei ma tutto amor
840del figlio esangue.
 
    Contenta alor morrò
 che ’l ferro scorgerò,
 del barbaro uccisor
 tinto nel sangue.