Venceslao, Vienna, partitura (Il Venceslao)

 SCENA IV
 
 LUCINDA, CASIMIRO, poi VINCISLAO
 
 LUCINDA
 O tu, che ancor non veggio
595qual ti deggia chiamar, nemico o amico,
 possibil fia che espor tu voglia al fiero
 sanguinoso cimento e fama e vita?
 E ingiusto sosterrai la tua mentita?
 Dimmi, di’, Casimiro.
600Tu non vergasti il foglio? Ignoto forse
 t’è di Lucinda il nome?
 Fede non le giurasti?
 Sposa non l’abbracciasti? E dir tu ’l puoi?
 Tu sostener? Scuotiti alfin. Ritorna
605la perduta ragion. Già per mia bocca
 l’amorosa Lucinda or sì ti dice. (Segue subito)
 
    Cara parte parte di quest’alma,
 torna, torna a consolarmi.
 Sposo amato...
 
 CASIMIRO
 
                              All’armi, a l’armi.
 
 LUCINDA
 
610   Traditore, più che amore
 brami piaghe e vuoi svenarmi?
 
 CASIMIRO
 
 A l’armi, a l’armi.
 
 LUCINDA
 Dunque a l’armi, o spergiuro,
 sieguasi il tuo furor.
 CASIMIRO
                                        Sei tu quel forte
615campion che a darmi morte
 sin dal ciel lituan teco traesti,
 sostenitor feroce
 de l’onor di Lucinda?
 LUCINDA
 Io quegli sono; e meco
620ho la ragion de l’armi,
 meco i numi traditi,
 l’onestà vilipesa, i tuoi spergiuri.
 Su, strigni il ferro; e temi
 le piaghe che ricevi
625ma più quelle che fai. Più del tuo sangue,
 temi il mio sangue e sia
 il tuo rischio maggior la morte mia.
 Ma che dissi mia morte?
 La tua, la tua vogl’io. Perfido, a l’armi.
630Ben saprà questo acciaro
 a quel core infedel farsi la strada.
 CASIMIRO
 (Io volgerò contro costei la spada?)
 LUCINDA
 Invan. Da questo campo ad armi asciutte
 non uscirem.
 CASIMIRO
                           (Corre a l’occaso il sole
635e in braccio d’Erenice Ernando è atteso).
 LUCINDA
 Che fai? Che miri? Omai
 o ti difendi o ti trafiggo inerme.
 CASIMIRO
 Pugnasi al nuovo giorno.
 LUCINDA
 No no, pugna or volesti, or pugna, or voglio.
640Tu dei cadervi od io.
 CASIMIRO
 Tolgasi questo inciampo a l’amor mio.
 Sei vinto; ed è ’l tuo torto
 chiaro agli occhi del padre, a quei del mondo.
 LUCINDA
 Hai vinto, o vile. Aggiugni a la tua gloria
645questo nuovo trofeo,
 l’aver vibrato in sen di donna il ferro,
 l’averla vinta. Resta
 la morte sua. Che badi?
 CASIMIRO
 Tu donna?
 LUCINDA
                       E ancor t’infingi? Or via, mi svena.
650Questo de’ tuoi misfatti
 sarà il minor, l’aver Lucinda uccisa,
 doppo averla tradita;
 e fia poca fierezza,
 doppo tolto l’onor, torle la vita.
 CASIMIRO
655Padre, già ’l dissi. Un mentitore è desso.
 Mentì già ’l grado ed or mentisce il sesso.
 Questa non è Lucinda. In tali spoglie
 non si ascondon regine.
 Femine nate al trono
660non cimentan la vita.
 Non sei Lucinda, no. Confuso e vinto,
 pien di scorno e di duolo
 rimanti. (Il padre viene e a lui m’involo).