Venceslao, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA II
 
 VENCESLAO e CASIMIRO
 
 VENCESLAO
 Sotto il peso degli anni
 già mi s’imbianca il crine; e mi si aggrava,
 Casimiro, la fronte.
 Breve Corto termine avanza a la mia vita;
395ma tu ’l soffri con pena; e non osando
 insultar l’egra salma,
 vuoi che un cruccio mortal mi abbrevi i giorni
 e ti affretti il comando.
 Indegno erede sperasti successor, pensi sul trono
400vizio portare il vizio. Ma gli dii son giusti
 e stan sopra i regnanti.
 CASIMIRO
 Che sofferenza!
 VENCESLAO
                                A le passate colpe
 tu questa aggiugni, o ciel! d’una delusa
 real donzella...
 CASIMIRO
                             Eh! Sire,
405smentirà il mio valor le indegne [illeggibile] accuse,
 sosterrà mia innocenza e avrà propizi
 gli dii. Ma s’anche fosse
 ver che a Lucinda io fé giurata avessi,
 colpa sol giovanile
410se pur è colpa saria, se pur è colpa. Degli amanti
 son vani i giuramenti e spergiurato
 Giove sen ride e Amore. (Parte)
 VENCESLAO
                                                O scellerato.
 
    Armi ha ’l ciel per gastigar
 l’impietà su regie fronti;
 
415   e più spesso ei fulminar
 suole irato e torri e monti.
 
 SCENA III
 
 CASIMIRO
 
 Amor, tu mi vuoi morto,
 e d’esserti fedel serbo il costume.
 Se in più beltà ti adoro,
 con me ti sdegni a torto,
 che se cangio l’altar, non cangio il