Venceslao, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XI
 
 CASIMIRO, ERENICE e GISMONDO
 
 GISMONDO
 Erenice offendesti. (A Casimiro)
 ERENICE
 Prence.
 CASIMIRO
                 Mia cara.
 ERENICE
                                     Anche per te sia questo
280l’ultimo addio che da Erenice or prendi.
 CASIMIRO
 Come?
 ERENICE
                 L’amor di Ernando
 grave offesa è al tuo grado.
 L’amor di Casimiro
 più grave offesa è a l’onor mio.
 CASIMIRO
                                                          Perché?
 ERENICE
285Erenice è vassalla e tu sei re.
 GISMONDO
 [illeggibile]
 CASIMIRO
 Tua beltade ha l’impero
 sul cor di Casimiro.
 ERENICE
 Il mio divieto dunque Siati dunque comando il mio divieto.
 CASIMIRO
 Questo è ’l tuo sol comando
290cui ubbidir non posso.
 ERENICE
 E che vorresti?
 CASIMIRO
                               Amore.
 ERENICE
 Questo è ’l tuo sol disio
 cui né ubbidir né compiacer poss’io.
 
    Non amarmi. Non pregarmi.
295So che inganni; non ti amerò.
 
    Usa lusinghe e vezzi,
 tenta minacce e sprezzi.
 Alma per te non ho.