Venceslao, Monaco, Straub, 1725

 SCENA VI
 
 LUCINDA
 
 LUCINDA
 Lusinghiamoci ancora
 né disperiam, teneri affetti. L’alma
 del tuo piacer riempi,
 speranza adulatrice,
715e vieni il dolor mio
 di letargo a coprir, se non di obblio.
 
    Del caro sposo
 nel biondo crine
 il dio bendato,
720di face armato,
 al varco attende
 e gode alfine
 di saettar.
 
    Quest’alma intanto
725di sua ferita
 se ne compiace
 e la sua pace
 trova nel duolo
 che più l’invita
730a sospirar.