Venceslao, Parma, Rosati, 1724 (Il Venceslao)

 SCENA ULTIMA
 
 VENCESLAO, ERENICE, ERNANDO, GISMONDO e detti
 
 VENCESLAO
 Ed è vero e lo veggio?
 CASIMIRO
1315Padre e signor, ritorno
 volontario fra’ ceppi;
 depongo ancor la spada e piego il capo.
 Solo a questo perdona
 popol fedel. Zelo indiscreto il mosse;
1320di me disponi. In me le leggi adempi,
 in me punisci il fallo.
 Fratricida infelice i’ morir posso,
 non mai figlio rubel, non reo vassallo.
 LUCINDA
 
    Viva, viva Casimiro.
 
 TUTTI
 
1325Viva, viva. (Venceslao va sul trono)
 
 VENCESLAO
 Popoli, da quel giorno, in cui vi piacque
 pormi in fronte il diadema, in man lo scettro,
 resi giustizia e fui
 ministro de le leggi e non sovrano.
1330Ora non fia ch’io chiuda
 con ingiusta pietade e regno e vita.
 Si deve un fratricida
 punir nel figlio. Il condannai. La legge
 re mi trovò, non padre.
1335Voi non volete ed ora
 padre, non re mi troverà natura.
 Figlio, t’accosta.
 CASIMIRO
                                Al soglio,
 piego umil le ginocchia. (Casimiro ascende due o tre gradini del trono e s’inginocchia dinanzi al padre)
 LUCINDA
 Cor, non anche t’intendo.
 VENCESLAO
1340Qual re avesti, o Polonia, il raro, il grande
 atto, per cui lo perdi, ora t’insegni.
 Volermi ’ngiusto è un non voler ch’io regni. (Venceslao si leva la corona di capo in atto di porla su quello del figlio)
 CASIMIRO
 Che fai, signor?
 VENCESLAO
                                Conviene
 far cader la tua testa o coronarla.
 CASIMIRO
1345Muoia il figlio e tu regna.
 VENCESLAO
                                                 Il re tu sei.
 Col voler d’Erenice,
 con la virtù d’Ernando,
 il popolo t’acclama. Io reo ti danno
 e assolver non ti posso.
1350Or che tu se’ sovrano,
 assolverti potrai con la tua mano. (Venceslao corona il figliuolo al suono di timpani e di trombe, eccetera)
 LUCINDA
 (Gioie, non m’opprimete). (Venceslao, preso per mano Casimiro, discende con esso lui dal trono)
 CASIMIRO
 La corona i’ ricevo
 in deposito, o padre, e non in dono.
1355Tu sarai re. Io servo
 le leggi tue pubblicherò dal trono.
 ERNANDO
 Io pure in te, novo monarca, adoro
 l’alto voler del tuo gran padre.
 CASIMIRO
                                                         Ernando,
 non eredito re gli odi privati.
1360T’abbraccio, amico. E tu, Erenice, in lui
 da me prendi uno sposo,
 se nel fratello un te ne tolsi.
 ERNANDO
                                                    O sorte!
 ERENICE
 Signor, erra insepolta
 ancor l’ombra amorosa. Almen mi lascia
1365piagner l’estinto, anzi che ’l vivo abbracci.
 ERNANDO
 Mi basta or sol che rea
 ne l’amarti non sia la mia speranza.
 ERENICE
 Tutto speri in amor merto e costanza.
 CASIMIRO
 Ultimo a te mi volgo,
1370diletta sposa, cari
 solo per te mi son la vita e ’l regno.
 LUCINDA
 Tant’è la gioia mia
 che parmi di sognar, mentre t’annodo.
 ERNANDO
 Col tuo giubilo, o patria, esulto e godo.
 VENCESLAO
1375Figlio, sul trono ascendi
 e le festive pompe,
 destinate per me, sieno tue glorie.
 Oggi per te rinasco; oggi più degno
 principio e nuova vita e nuovo regno.
 CORO
 
1380   Vivi e regna fortunato,
 nostro duce e nostro re.
 
    Te s’unisca a far beato
 tempo e sorte, amor e fé.
 
 Fine del dramma