I rivali generosi, Venezia, Nicolini, 1697

 SCENA XIV
 
 Atrio regio.
 
 BELISARIO ed OLINDO con seguito
 
 OLINDO
 
    A la gotica fierezza
 cadder l’armi. Italia esulta.
 
    Può sicuro il tuo bifolco
 trar riposo in mezo al solco,
325che rimbombo strepitoso
 più nol turba e non l’insulta.
 
 BELISARIO
 Al tuo valor degg’io, principe invitto,
 vittoria e libertà. Meco cadea
 il greco ardir; ma del tuo ferro un lampo
330mi troncò i nodi, abbagliò i Goti e solo
 nel maggior duce hai sostenuto il campo.
 OLINDO
 Se vinto è ’l Goto audace,
 se Italia ha scosso il giogo e se alfin doma
 è costretta Ravenna
335oggi a piegar l’ardua cervice a Roma,
 forza è di tua virtù, cui tutto cede.
 Io per me sol oprai
 ciò che dovea, ciò che potea mostrarmi
 degno d’amar Elpidia; e al par d’Ormonte
340forse le mie ragioni
 di mille rischi oggi sostenni a fronte.
 
    Quell’ardor che ho in petto accolto
 lena accrebbe al mio vigor;
 
    e pugnando
345per l’acquisto d’un bel volto,
 al mio brando
 diè le tempre il dio d’amor.