Venceslao, Parma, Rosati, 1724 (Il Venceslao)

 SCENA VIII
 
 VENCESLAO, poi CASIMIRO
 
 VENCESLAO
 E pur cresce nel seno (Si asside al tavolino)
 e l’affanno e ’l timor. Qual notte è questa
680in cui sognansi orrori ad occhi aperti?
 Cor di re, cor di padre,
 qual acciar ti trafigge e qual gran male
 tutto gelar fa nelle vene il sangue?
 Il supplizio de’ rei
685prova quest’alma; e in che v’offesi, o dei? (Appoggiandosi al tavolino, si cuopre gli occhi colla mano. Entra Casimiro con stile insanguinato)
 CASIMIRO
 
    Dolci brame di vendetta!
 Già la vittima cadé. (Casimiro in atto di deporre lo stile sul tavolino, vede il padre nello stesso momento in cui il padre alzando gli occhi vede il figliuolo)
 
 VENCESLAO
 Sparite, o de la mente
 torbide larve... Figlio...
 CASIMIRO
                                            Padre... (O stelle).
 VENCESLAO
690Che acciaro è quel? Che sangue
 ne stilla ancor? Qual colpo
 mediti? E qual facesti?
 Ch’orror, che turbamento
 ti sparge il volto?
 CASIMIRO
                                  Ahi! (Che dirò?)
 VENCESLAO
                                                                   Rispondi.
 CASIMIRO
695Signor...
 VENCESLAO
                   Parla.
 CASIMIRO
                                Poc’anzi...
 andai... Venni... L’amore...
 Lo sdegno... Una ne l’altra
 mancan le voci. Attonito rispondo;
 nulla, o padre, dir posso e mi confondo.
 VENCESLAO
700Gran timido è un gran reo.
 Errasti, o figlio, e gravemente errasti.
 Ragion mi rendi or di quel sangue.
 CASIMIRO
                                                                  Questo...
 Prepara pur contro il mio sen, prepara
 le più attroci vendette,
705questo (il dirò) del mio rivale è sangue;
 sangue è d’Ernando.
 VENCESLAO
                                        Oh dei! (Si leva)
 Ernando è morto?
 CASIMIRO
                                    Ed io,
 io ne fui l’omicida.
 VENCESLAO
 Perfido, Ernando è morto.
 CASIMIRO
                                                  E ragion n’ebbi.
 VENCESLAO
710Di svenarmi in quel core
 ragione avesti? Barbaro, spietato,
 tu pur morrai. Vendicherò...