Venceslao, Parma, Rosati, 1724 (Il Venceslao)

 SCENA II
 
 VENCESLAO con seguito e LUCINDA
 
 VENCESLAO
 Impacienza e sdegno
 ben qui ti trasse frettoloso.
 LUCINDA
                                                   Sono
560anche i più brevi indugi,
 a chi cerca vendetta, ore di pena.
 VENCESLAO
 Stranier, cadente è il sole; e meglio fora
 sospender l’ire al dì venturo e l’armi.
 LUCINDA
 Tanto rimane, o sire,
565di giorno ancor che n’avrà fin la pugna.
 Giudice e re tu stesso
 l’ora assegnasti e ’l campo. Ed or paventi?
 VENCESLAO
 Pugnisi pur, ne mirerò l’evento
 con intrepido sguardo.
570Non entran nel mio core
 deboli affetti e n’è viltà sbandita;
 e s’ora temo, temo
 l’innocenza del figlio e non la vita.