Venceslao, Parma, Rosati, 1724 (Il Venceslao)
Permalink:
https://www.apostolozeno.it/testi/VENCESLAO|I-PA724
Copia
SCENA XI
CASIMIRO e GISMONDO
CASIMIRO
300
Amar puossi, Gismondo,
beltà più ingiusta e più superba?
GISMONDO
Prence,
de l’ingrata Erenice
si serve amor per gastigarti. Ei gode
che tua pena ora sia l’altrui rigore.
CASIMIRO
305
Di qual fallo son reo?
GISMONDO
Lo sa ’l tuo core.
CASIMIRO
Che mai?
GISMONDO
Spergiuri affetti,
giuramenti negletti
e promesse d’amor vane e fallaci,
Lucinda amata e poi tradita...
CASIMIRO
E si tacci.
310
Beltà, che più non piace,
lasciar d’amar si può.
Se ’l ciel in più sembianti
i doni suoi versò,
io perché ingiusto a tanti
315
un sol ne adorerò?