Venceslao, Parma, Rosati, 1724 (Il Venceslao)
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Copia
SCENA IV
CASIMIRO e GISMONDO
GISMONDO
Con avviso impensato
t’inchino, o prence.
CASIMIRO
O mio fedel Gismondo.
GISMONDO
90
Del lituano scettro
l’illustre principessa...
CASIMIRO
Che fia?
GISMONDO
Colei che amasti allor che fummo
stranieri in quella corte...
CASIMIRO
Rimembranze noiose!
GISMONDO
95
Lucinda...
CASIMIRO
È morta forse?
GISMONDO
Gionta è poc’anzi.
CASIMIRO
O dei! Lucinda?
GISMONDO
Io stesso
la vidi in viril manto,
mentito il sesso e co’ suoi fidi a canto.
CASIMIRO
Turbatrice odiosa
100
de l’amor mio, costei sen viene e seco
avrà la fé giurata,
i promessi imenei,
chiamerà nel suo pianto uomini e dei.
GISMONDO
E tu?
CASIMIRO
Che far poss’io?
105
Gli affetti a lei dovuti
mi ha rapiti Erenice.
GISMONDO
Vedi, ella viene.
CASIMIRO
Osserverò s’è dessa.
GISMONDO
(Misera principessa!)