Venceslao, Parma, Rosati, 1724 (Il Venceslao)

 Serenissima altezza,
    dopo aver fatto spettacolo di sé stesso il gran Venceslao in varie parti d’Italia, comparisce ora allo sguardo ed al patrocinio di vostra altezza serenissima, la quale ha fatto luminosa mostra delle singolari sue prerogative a tutta l’Europa. Egli non fu mai più fortunato in far pompa delle sue virtù, quanto sia presentemente che si vede a fronte quelle di vostra altezza serenissima. Siccome esso, benché gran re, s’appagò più che d’altro dominio di regnare sovra sé stesso, così vostra altezza serenissima, benché chiuda in petto il sangue de’ primi monarchi del mondo, si è sempre appagata di regnare, mercé la sua generosa clemenza ed affabile magnanimità sovra il cuore di tutti. Nell’infinito numero di quelli cui fur proficue le sì eccelse doti di vostra altezza serenissima, abbiamo la sorte d’essere compresi ancor noi, i quali, ricolmi di benefizi, non abbiamo trovato espediente più proprio di contrassegnare la nostra ossequiosa gratitudine che quello di presentare a vostra altezza serenissima, come facciamo, umilmente questo dramma, in cui vien riconosciuto il prototipo d’un eroe. Così siamo sicuri d’ottenere il suo benigno aggradimento, nel modo stesso che godiamo l’alta sua protezione noi che abbiamo la gloria d’essere di vostra altezza serenissima umilissimi, devotissimi e obligatissimi servi ossequiosissimi.
 
    Gl’interessati