Venceslao, Pesaro, Gavelli, 1724 (Il fratricida innocente)

 SCENA VI
 
 LUCINDA
 
 LUCINDA
 Lusinghiamoci ancora
670né disperiam, teneri affetti. L’alma
 del tuo piacer riempi,
 speranza adulatrice,
 e vieni il dolor mio
 di letargo a coprir, se non di obblio.
 
675   Segue dall’orno al faggio,
 dal bosco alla campagna,
 or querulo or brillante,
 sempre fido e costante
 il rosignuolo.
 
680   E in vari e dolci modi
 palesa col bel canto
 che a lui son grati tanto
 gl’amori quanto gl’odi;
 io sol son tutta affanno
685e tutta duolo.