Venceslao, Venezia, Buonarrigo, 1723

 SCENA VI
 
 LUCINDA
 
 LUCINDA
 Lusinghiamoci ancora
 né disperiam, teneri affetti. L’alma
 del tuo piacer riempi,
 speranza adulatrice;
670e vieni il dolor mio
 di letargo a coprir, se non d’obblio.
 
   Del caro sposo
 nel biondo crine,
 il dio bendato,
675di face armato,
 al varco attende
 e gode alfine
 di saettar.
 
    Quest’alma intanto
680di sua ferita
 se ne compiace
 e la sua pace
 trova nel duolo
 che più l’invita
685a sospirar.