Venceslao, Venezia, Rossetti, 1722

 SCENA PRIMA
 
 ERENICE ed ERNANDO con ferro in mano
 
 ERENICE
 Tutta cinta è dal popolo feroce
 la sarmatica reggia. Ognun la vita
 chiede di Casimiro.
 Teco fra lor passai, né fu chi ’l guardo
1135torvo a noi non volgesse. Ancor nel petto
 mi trema il cor.
 ERNANDO
                                Sì tosto
 si avvilisce il tuo sdegno?
 ERENICE
 No no, mora il crudele e pera il regno.
 ERNANDO
 Pera anche il re ma ’l colpo
1140esca da la tua mano.
 ERENICE
 Io svenar Venceslao?
 ERNANDO
 Sì, quelle son le reggie stanze.
 ERENICE
                                                         Ernando,
 cerco vendetta e non infamia.
 ERNANDO
                                                        Il ferro,
 che dee passar nel sen del figlio, ha prima
1145in quel del padre a ripassar. Che importa
 che tu ’l comandi o ’l vibri?
 ERENICE
 Come? Val tanto adunque
 d’un reo la vita?
 ERNANDO
                                 Parmi
 tutta incendio e tutt’armi
1150veder la reggia. Ahi dove andranno, dove
 l’ire a cader? Su te cadran, su te,
 misera patria e miserabil re.
 ERENICE
 Ma che dee farsi?
 ERNANDO
                                   Al sol pensarvi io tremo,
 sudo, m’aghiaccio. Io primo offeso, io primo
1155rinunzio a la vendetta e getto il ferro.
 Generosa Erenice,
 nel tuo dolor la tua ragione ascolta.
 Perdona a Casimiro, anzi perdona
 a la patria, al monarca, a la tua gloria.
1160Con sì bella vendetta
 meglio noi placherem l’ombra diletta.
 ERENICE
 Io dar perdono? Ernando...
 Non so, non posso. Odio e pietade io temo.
 ERNANDO
 S’apre l’uscio real. Vanne ed implora
1165al regio piè...
 ERENICE
                           Vo’ pensar meglio ancora.
 ERNANDO
 
    Spunta su que’ begli occhi
 un lampo di seren.
 
    Un lampo lusinghier
 ch’è di pietà forier
1170dentro a quel sen.