Venceslao, Venezia, Rossetti, 1722

 SCENA II
 
 VENCESLAO con seguito e LUCINDA
 
 VENCESLAO
 Impazienza e sdegno
 ben qui ti trasse frettoloso.
 LUCINDA
                                                   Sono
 anche i più brevi indugi,
 a chi cerca vendetta, ore di pena.
 VENCESLAO
560Stranier, cadente è ’l sole e meglio fora
 sospender l’ire al dì venturo e l’armi.
 LUCINDA
 Tanto rimane, o sire,
 di giorno ancor che ne avrà fin la pugna.
 Giudice e re tu stesso
565l’ora assegnasti e ’l campo. Ed or paventi?
 VENCESLAO
 Pugnisi pur. Ne mirerò l’evento
 con intrepido sguardo.
 Non entran nel mio core
 deboli affetti e n’è viltà sbandita;
570e se ora temo, temo
 l’innocenza del figlio e non la vita.