Venceslao, Venezia, Rossetti, 1722
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Copia
SCENA PRIMA
LUCINDA con seguito
LUCINDA
545
Sommi dei, menti eterne,
da’ voti miei tanto stancati e tanto
da l’infedel mio sposo
spergiurati e scherniti,
se mai su l’are vostre
550
vittime elette i’ fei cader, se a voi
giunser mai con gl’incensi
gl’innocenti miei prieghi, a me volgete
raggi propizi e in questa
fatal temuta arena
555
finite la mia vita o la mia pena.