Venceslao, Torino, Gattinara, 1721

 SCENA IX
 
 VENCESLAO, poi ERENICE
 
 VENCESLAO
 Importuno dover, quanto mi costi!
 Esser non posso al figlio
1150e buon padre e buon giudice.
 ERENICE
                                                        Signore,
 vengo...
 VENCESLAO
                  Erenice, ad affrettar se vieni
 del reo figlio la pena,
 risparmia i voti. A te de la vendetta
 debitor più non sono.
1155Il figlio condannato assolve il padre.
 ERENICE
 E te ne assolve ancora
 la pietà di Erenice.
 Per me non vegga il regno
 la natura in tumulto,
1160la patria in armi, la pietà in esiglio.
 A l’ombre di Alessandro
 basti il mio pianto e ti ridono il figlio.
 VENCESLAO
 No, con la tua pietade io non mi assolvo.
 Se restano impunite,
1165passan le colpe in legge;
 e non le teme il volgo,
 se l’esempio del re non le coregge.