Venceslao, Genova, Franchelli, 1717 (Il Venceslao)

 SCENA VI
 
 ERENICE ed ERNANDO
 
 ERENICE
1060Tutta cinta è dal popolo feroce
 la sarmatica reggia. Ognun la vita
 chiede di Casimiro.
 Teco fra lor passai; né fu ch’il guardo
 torvo a noi non volgesse. Ancor nel petto
1065mi trema il cor.
 ERNANDO
                                Sì tosto
 si avvilisce il tuo sdegno?
 ERENICE
 No no, mora il crudele e pera il regno.
 ERNANDO
 Pera anche il re; ma ’l colpo
 esca dalla tua mano.
 ERENICE
1070Io svenar Venceslao?
 ERNANDO
 Sì, quelle son le regie stanze.
 ERENICE
                                                       Ernando,
 cerco vendetta e non infamia.
 ERNANDO
                                                        Il ferro,
 che dee passar nel sen del figlio, ha prima
 in quel del padre a ripassar. Che importa
1075che tu ’l comandi o ’l vibri?
 ERENICE
 Come? Val tanto adunque
 d’un reo la vita?
 ERNANDO
                                 Parmi
 tutt’incendio e tutt’armi
 veder la reggia. Ahi dove andranno e dove
1080l’ire a cader? Su te cadran, su te,
 misera patria e miserabil re.
 ERENICE
 Ma che dee farsi?
 ERNANDO
                                   Al sol pensarvi io tremo,
 sudo, m’agghiaccio, io primo offeso, io primo
 rinunzio alla vendetta e gitto il ferro.
1085Generosa Erenice,
 nel tuo dolor la tua ragione ascolta.
 Perdona a Casimiro, anzi perdona
 a la patria, al monarca, a la tua gloria.
 Con sì bella vendetta
1090meglio noi placherem l’ombra diletta.
 ERENICE
 Io dar perdono? Ernando...
 ERNANDO
 S’apre l’uscio real. Vanne ed implora
 al regio piè...
 ERENICE
                           Vo’ pensar meglio ancora.
 
    Ombra del caro sposo,
1095attendi il tuo riposo
 e pace aspetta.
 
    Or dolce ed or severo
 al cor più d’un pensiero
 amor mi detta.