Venceslao, Genova, Franchelli, 1717 (Il Venceslao)

 SCENA II
 
 GISMONDO, LUCINDA e CASIMIRO
 
 GISMONDO
 Lucinda a te sen viene.
 CASIMIRO
 Lucinda a me? Per qual destino, oh dei?
 LUCINDA
 (Secondi amor propizio i voti miei).
 CASIMIRO
 Regina, dir non oso
895Lucinda, sposa, nomi
 in bocca sì crudel troppo soavi.
 Leggo su la tua fronte
 la sorte mia. Tu vieni
 nunzia della mia morte e spettatrice.
900Di buon cuor la ricevo;
 ma la ricevo in pena
 d’averti iniquo, o mia fedel, tradita,
 se pur la ria sentenza
 sul labbro tuo morte non è ma vita.
 GISMONDO
905(Desta pietà).
 LUCINDA
                             (Caro dolor!) Custodi,
 al piè di Casimiro
 tolgansi le ritorte.
 GISMONDO
 Lo impone il re.
 CASIMIRO
                                (Che cangiamento è questo?)
 LUCINDA
 Da me la morte attendi?
910Da me, crudel?
 CASIMIRO
                               Da te che offesi.
 LUCINDA
                                                              Ingrato!
 CASIMIRO
 Ben ne ho dolor ma indegno
 di tua pietade io sono.
 Ed or, bella, a’ tuoi piedi
 chiedo la pena mia, non il perdono.
 LUCINDA
915Sì sì, vo’ che tua pena
 sia l’amor tuo, del primo
 tuo pianto io son contenta.
 Tua nemica non più ma sol tua sono,
 merti il mio perdonarti il tuo perdono.
 GISMONDO
920Prenci, v’attende il re, non più dimore.
 LUCINDA
 Plachi l’ire del padre il nostro amore.
 CASIMIRO
 Ah Lucinda, Lucinda.
 LUCINDA
                                          A che sospiri?
 CASIMIRO
 Presago il cor m’è di peggior martiri.
 LUCINDA
 
    Mio caro ben,
925non sospirar
 perché mi fai penar.
 
    Già sento che il tuo timore
 divien dolore
 di questo sen.
930Tu peni ma
 spera sì, caro,
 non sospirar.
 
 CASIMIRO
 
    Già sento che il gran tormento
 divien contento
935di questo sen.
 Io peno ma
 cara sì, sola
 mi puoi bear,
 mio dolce amor.
 
 LUCINDA
 
940   Mio caro ben.
 
 CASIMIRO
 
 Sospira il cor.
 
 LUCINDA
 
 Non sospirar.
 
 A DUE
 
 Perché mi fai penar.
 
 LUCINDA
 
    Tu peni ma
945spera sì, caro
 non sospirar.
 
 CASIMIRO
 
    Io peno ma
 cara sì, sola
 mi puoi bear.