Venceslao, Genova, Franchelli, 1717 (Il Venceslao)

 SCENA XVIII
 
 ERNANDO solo
 
 ERNANDO
865Di così strani casi
 il fin qual fia? Sarà pietoso o giusto
 il real genitor?
 Temo ancor la pietà di quel gran core.
 Ma tu che pensi, Ernando? Vendicarti?
870Vendicare il tuo amico ed Erenice?
 No no, più generoso
 ti voglio, Ernando. A preservar si attenda
 l’erede alla corona, il figlio al padre.
 A l’ombra d’Alessandro
875diam lagrime, non sangue. Andiam gli sdegni
 a placar d’Erenice.
 In sì nobili sensi
 l’alma s’impieghi e a l’amor suo non pensi.
 
    Troppo sarei crudele,
880se un sangue a te sì caro,
 o afflito genitor,
 versassi ingrato.
 
    E a te sarò fedele,
 se renderò più chiaro,
885più nobile il tuo amor,
 volto adorato.
 
 Fine dell’atto secondo