Venceslao, Genova, Franchelli, 1717 (Il Venceslao)

 SCENA XIV
 
 ERENICE e li sudetti
 
 ERENICE
 Signor, che il tuo potere
 fra giustizia e pietà libri egualmente,
 difensor delle leggi,
 scudo dell’innocenza,
720giusto re, giusto padre, ecco a’ tuoi piedi,
 principessa dolente,
 chiedo la mia vendetta,
 chiedo la tua. Lagrime chiedo e sangue.
 Ti vo’ giudice e padre. Ah rendi al mondo
725a pro del giusto ed a terror dell’empio
 di virtù, di fortezza un raro esempio.
 VENCESLAO
 Sorgi, Erenice, e la vendetta attendi
 che ’l tuo dolor mi chiede.
 ERENICE
 Qual io sia, ben ti è noto.
 VENCESLAO
                                                A’ tuoi grand’avi
730quel diadema che cingo ornò le tempia.
 ERENICE
 Senza offenderti, o sire,
 amar potea l’un de’ tuoi figli?
 VENCESLAO
                                                        Amore
 non è mai colpa, ove l’oggetto è pari.
 ERENICE
 Del pari ambo i tuoi figli
735per me avvampar. Ma ’l foco
 fu senso in Casimiro,
 fu virtù in Alessandro.
 Piacque il pudico amante, odiai l’impuro.
 Amor che strinse i cori
740strinse le destre; e fu segreto il nodo
 per tema del rival, non per tua offesa.
 CASIMIRO
 Mio rivale il germano?
 ERENICE
 Io questa notte i primi
 suoi maritali amplessi
745aver dovea; l’ora vicina e d’ombre
 sparso era il ciel, quando egli
 su le mie soglie istesse,
 traffitto... Ahimè... Perdona
 la libertà del pianto...
750Freddo, esanime, esangue
 versò da più ferite e l’alma e ’l sangue.
 VENCESLAO
 Come? Morto Alessandro?
 ERNANDO
 (Misero prence).
 CASIMIRO
                                  O cieco
 furor, dove m’hai tratto? Io fratricida?
 ERENICE
755Sì, morto è l’infelice;
 e tosto ch’io ti miri vendicata,
 ti seguirò agli Elisi, ombra adorata.
 VENCESLAO
 S’agita al tribunal de la vendetta
 la mia, non la tua causa.
760Erenice, ov’è ’l reo?
 ERENICE
                                       Quando tu ’l sappia,
 avrai cor di punirlo?
 VENCESLAO
 Sia qual si vuol, pronta è la scure, il capo
 vi perderà. Già data,
 data ho la inesorabile sentenza.
765Giustizia è l’ira ed il rigor clemenza.
 ERENICE
 Non tel dica Erenice. Il cor tel dica,
 tel dica il guardo; hai l’uccisor presente.
 Quell’orror, quel pallore,
 quegli occhi a terra fissi,
770il silenzio del labbro e più di tutto
 quel ferro ancor fumante
 de la strage fraterna a te già grida
 che un figlio del tuo figlio è l’omicida.
 VENCESLAO
 (Già cedo al nuovo affanno).
 CASIMIRO
775(O destra? O ferro?)
 ERNANDO
                                        (Miserabil padre!)
 ERENICE
 Casimiro l’uccise. Ei fece un colpo
 degno di lui. Se nol punisci, o sire,
 avido ancor di sangue
 verrà quello a vuotar ch’hai nelle vene.
780L’uccisor d’un fratello
 esserlo può di un padre.
 Vendetta, o re, vendetta
 di te, di me. Ragion, natura, amore
 lo dimanda al tuo core.
785Se re, se padre a me negar la puoi,
 numi del cielo, a voi la chiedo, a voi.
 VENCESLAO
 Parla; le tue discolpe
 giudice attendo.
 CASIMIRO
                                 Il ciel volesse, o sire,
 che del misfatto enorme,
790come n’è ’l cor, fosse innocente il braccio.
 Son reo, son fratricida.
 Non ho discolpe. Il mio supplicio è giusto.
 Io stesso mi condanno, io stesso abborro
 questa vita infelice,
795dal mio re condannata e da Erenice.
 VENCESLAO
 Va’, principessa, ed a me lascia il peso
 de la comun vendetta.
 ERENICE
 Destra real, ti baccio
 e ’l misero amor mio da te l’aspetta.
 
800   Fulminate, distruggete,
 cieli voi che giusti siete
 quell’indegno e traditor.
 
    Ma no, fermate,
 perché s’aspetta
805l’alta vendetta
 al genitor.