Il Tirsi, Venezia, Nicolini, 1696

 SCENA III
 
 CORINNA, CLORI, TIRSI che dorme
 
 CORINNA
 Vedi che nol risvegli; e voi d’intorno
 circondatelo, o ninfe.
 CLORI
                                         Ah, come puote
880tanta pace goder quel cuore iniquo
 col tradimento a canto?
 CORINNA
 Che più si bada? A la vendetta, o Clori.
 CORINNA
 Ecco già innalzo il dardo.
 CLORI
 Ecco già vibro il colpo.
 CORINNA
                                           Ecco lo sveno.
 A DUE
885Aimè!
 CORINNA
               Trema la destra. (In atto d’ucciderlo si fermano)
 CLORI
                                               Il cuor vien meno.
 A DUE
 Ninfa.
 CORINNA
               Che fai?
 CLORI
                                 Che pensi?
 CORINNA
 Ingiusta è la pietà...
 CLORI
                                       Vano è ’l timore...
 CORINNA
 Che l’ire ti disarma.
 CLORI
 Che ti trattiene il braccio.
 CORINNA
890Sovvengati che l’empio
 t’ingannò lusinghiero.
 CLORI
                                           E tu rammenta
 che ti tradì spergiuro.
 CORINNA
                                           Il suo delitto
 indegno è di perdono.
 CLORI
 Pietà si nieghi a chi mancò di fede.
 CORINNA
895Su, mia rival.
 CLORI
                            L’ira mi torna in seno.
 CORINNA
 Io già l’uccido.
 CLORI
                              Io già ’l trafigo.
 A DUE
                                                            O dio! (Come sopra)
 CORINNA
 Ancor trema la destra.
 CLORI
                                           E ’l cuor vien meno.
 CORINNA
 Clori, l’odio è geloso e spesso teme
 di consumarsi inutilmente. Ascolta.
900Tirsi ancor dorme e noi perdiamo il meglio
 de la nostra vendetta,
 se non la sente. A risvegliarlo andiamo.
 Così due volte ei morirà trafitto,
 l’una dal nostro ferro
905e l’altra dal dolor del suo delitto.
 CLORI
 Eh, Corinna, se chiuse
 han tanto di poter sul nostro sdegno
 quelle pupille, e che faranno aperte?
 CORINNA
 E dubitar tu puoi?
910Segui, ninfa, il mio esempio.
 Più fiero è l’odio mio che gli occhi suoi. (Corinna col dardo punge Tirsi lievemente nel braccio, ond’ei si risveglia)