Venceslao, Roma, Bernabò, 1716 (Il Vincislao)

 SCENA VIII
 
 VINCISLAO e LUCINDA
 
 VINCISLAO
 (Fugge la mia presenza
770il colpevole figlio).
 Col tacermi il tuo grado e la tua sorte
 m’offendesti, o regina.
 LUCINDA
 A che scoprirla, o sire,
 quando dovrei sino a me stessa ignota,
775nel più profondo orrore,
 sepellir la mia pena e il mio rossore.
 Ma il mio labro ammutisca e parli solo
 per impetrar giustizia o almen pietade
 di Lucinda infelice il pianto e ’l duolo.
 VINCISLAO
780Il poter di monarca,
 l’autorità di padre
 sul cor del figlio a tuo favore impegno.
 Nella ragion confida,
 nell’amor nostro e rasserena il ciglio.
785Sarà tuo sposo o non sarà mio figlio.
 LUCINDA
 Men dalla tua virtude, alto regnante,
 attender non potea Lucinda amante.
 
    Son regina e son tradita,
 il mio onore e la mia vita
790tu difendi, o giusto re.
 
    Nel tuo figlio è la mia sorte;
 o il crudel mi dia la morte
 o in amor mi serbi fé.