Venceslao, Roma, Bernabò, 1716 (Il Vincislao)

 SCENA III
 
 CASIMIRO e detta
 
 CASIMIRO
 Felice incontro! Arresta,
 bella Erenice, il piede;
 quel che ti vedi innante
635non è più Casimiro,
 quell’importuno e troppo ardito amante;
 egli è il prence e l’erede
 del polonico scettro,
 tuo amator ma pudico e che destina
640te al suo regno e al suo amor moglie e regina.
 ERENICE
 Come? Tu, Casimiro, erede e prence
 del polonico scettro,
 chiedi in moglie Erenice?
 CASIMIRO
 Sì, principessa, a quella fiamma, ond’arsi,
645purgai quanto d’impuro avea nell’alma.
 Sarai mia sposa.
 ERENICE
                                 Io, Casimiro?
 CASIMIRO
                                                            E meco
 tu regnerai felice.
 ERENICE
 Non troverai Lucinda in Erenice.
 
    Lasciami pur d’amar,
650che ad altri vuo’ serbar
 l’alma e la fede.
 
    Non è per te il mio cor;
 se gli prometti amor,
 no, non ti crede.