Venceslao, Roma, Bernabò, 1716 (Il Vincislao)

 SCENA XII
 
 CASIMIRO solo
 
 CASIMIRO
325Amare, amar si puote
 beltà più ingiusta e più superba? Oh dio!
 Dell’ingrata Erenice
 si serve amor per castigarmi; ei gode
 che mia pena ora sia il suo rigore.
330Di qual fallo son reo? Rispondi, o core.
 
    Perché, mio cor, perché
 ti scuoti in sen così?
 Parla, rispondi, di’,
 chi palpitar ti fa?
 
335   Amar, tradir, e che?
 Sì vil dunque sei tu?
 Mio cor, non temer più,
 si può cangiar beltà.