Venceslao, Napoli, Muzio, 1714 (Vincislao)

 SCENA VII
 
 VINCISLAO e LUCINDA
 
 VINCISLAO
 (Fugge la mia presenza
 il colpevole figlio).
 Col tacermi il tuo grado e la tua sorte
960mi offendesti, o regina.
 LUCINDA
                                             A te poc’anzi,
 sire, parlò Lucinda, augusta erede
 di più troni e più regni;
 né dovevan di lei
 e del suo grado esser gli accenti indegni.
965Or taccia il regio labro e parli solo
 per implorar giustizia o almen pietade
 di Lucinda infelice il pianto e ’l duolo.
 VINCISLAO
 Il poter di monarca,
 l’autorità di padre
970sul cor del figlio a tuo favore impegno.
 Ne la raggion confida,
 ne l’amor nostro e rasserena il ciglio.
 Sarà tuo sposo o non sarà mio figlio.
 LUCINDA
 Men da la tua virtude, alto regnante,
975attender non potea Lucinda amante.
 
    Son regina e son tradita,
 il mio onore e la mia vita
 tu difendi, o giusto re.
 
    Nel tuo figlio è la mia sorte
980o il crudel mi dia la morte
 o in amor mi serbi fé.