Venceslao, Napoli, Muzio, 1714 (Vincislao)

 SCENA XVII
 
 CASIMIRO e poi ERENICE
 
 CASIMIRO
 Amor, tu mi vuoi morto
 e d’esserti fedel serbo il costume.
535Se in più beltà t’adoro,
 con me ti sdegni a torto,
 che, se cangio l’altar, non cangio nume.
 ERENICE
 Casimiro?
 CASIMIRO
                       Mia bella,
 e qual propizia stella
540guida i bei lumi tuoi
 a consolarmi il cor? Dimmi, che vuoi?
 ERENICE
 Molto vorrei, se il tuo lascivo amore
 non mi arrecasse orrore;
 ma se, non come amante
545ma qual prence che sei,
 compiacer mi vorrai,
 ardita io chiederò.
 CASIMIRO
 Non sia contro il mio amor, chiedi, avrai.
 ERENICE
 Non è contro il tuo amor. Ernando...
 CASIMIRO
                                                                   Ernando,
550quello che t’innamora,
 forse vuol presso te far più dimora?
 ERENICE
 Tal non è il suo disio
 ma solo tale è il mio.
 CASIMIRO
 Perché l’ami, ciò vuoi?
 ERENICE
                                            Io no, lo bramo
555come fosse il mio amore e pur non l’amo.
 CASIMIRO
 Non l’ami? E qual pietà,
 se non è un forte amor, ti stringe a ciò?
 ERENICE
 Giuro che non è amor. Che sia? Non so.
 CASIMIRO
 Erenice, m’inganni;
560per Ernando d’affanni
 hai tu l’anima cinta, oppresso il core;
 e questo non è amor?
 ERENICE
                                          No, non è amore.
 CASIMIRO
 Parta Ernando che troppo
 molesto è a l’amor mio;
565e se del tuo disio
 seguace mi vorrai,
 non sia contro il mio amor, chiedi ed avrai.
 ERENICE
 
    Chiedo sì...
 
 CASIMIRO
                           Mio bene, e che?
 
 ERENICE
 
 Che non m’ami.
 
 CASIMIRO
 
                                 Se ciò brami,
570sei tu ingiusta ed io infelice.
 
 ERENICE
 
 Non ti lice, no sperar.
 
 CASIMIRO
 
 Sì che voglio ancor sperar.
 
 ERENICE
 
    Io non sento per te ardore.
 
 CASIMIRO
 
 Tutto ardor son io per te.
 
 ERENICE
 
575Ed invano spera il core
 il mio sdegno mai placar.
 
 CASIMIRO
 
 Il tuo sdegno ho da placar.