Venceslao, Foligno, Campana, 1713 (Il fratricida innocente)

 SCENA II
 
 ERNANDO, ERENICE
 
 ERNANDO
 Ecco, o bella Erenice,
 qual sia l’amor che tu m’inspiri; ei vale
 teco a punir con questa destra ultrice
 chi a te uccise l’amante, a me il rivale.
 ERENICE
885Da un tal nome d’amante
 vien che ognor nova pena in me derive
 per chi è morto con esso e per chi vive;
 così m’è sempre odioso,
 o in Ernando io lo pensi o nel mio sposo.
 ERNANDO
890Mira dunque il tuo sposo
 mostrarti il seno esangue
 e più che a l’amor mio, pensa al suo sangue.
 Queste destre che amore
 invan di unire aspetta
895or l’odio unisca.
 ERENICE
                                Ecco la man, vendetta.
 ERNANDO
 Ringrazierò la stella,
 sotto i cui raggi io nacqui,
 che infine a la mia bella
 vendicator se non amante io piacqui.
 ERENICE
 
900   Caro sposo, amato amante, (Prima strofa)
 caderà chi ti svenò.
 
    Benché sangue è del mio bene,
 quel ch’ei chiude entro le vene
 di mia man lo spargerò.
 
 ERNANDO
 
905   Caro prence, amico amato, (Seconda strofa)
 chi ti offese anch’ei cadrà.
 
   Se ben egli è tuo germano,
 io non so per quella mano
 che t’uccise aver pietà.