Venceslao, Foligno, Campana, 1713 (Il fratricida innocente)

 SCENA VIII
 
 LUCINDA, CASIMIRO, VENCESLAO
 
 LUCINDA
 O tu, che ancor non veggio
580qual ti deggia chiamar, nemico o amico,
 possibil fia ch’espor tu voglia al fiero
 sanguinoso cimento e fama e vita?
 Dimmi, di’, Casimiro,
 tu non vergasti il foglio? Ignoto il volto
585t’è di Lucinda e ’l nome?
 Fede non le giurasti? E dir tu ’l puoi?
 Tu sostener? Scuotiti alfin. Ritorni
 la perduta ragion. Già per mia bocca
 l’amorosa Lucinda or sì ti dice.
 
590   Cara parte di quest’alma,
 torna, torna ad abbracciarmi.
 Sposo amato...
 
 CASIMIRO
 
                              A l’armi, a l’armi.
 
 LUCINDA
 
    Traditore, più che amore,
 brami piaghe e vuoi svenarmi?
 
 CASIMIRO
 
595A l’armi, a l’armi.
 
 LUCINDA
 Dunque a l’armi, spergiuro.
 Sieguasi il tuo furor, pugnisi. Io meco
 ho la ragion de l’armi,
 meco i numi traditi,
600l’onestà vilipesa, i tuoi spergiuri.
 Su, stringi il ferro e temi
 le piaghe che ricevi
 ma più quelle che fai. Più del tuo sangue,
 temi il mio sangue e sia
605il tuo rischio maggior la morte mia.
 Ma che dissi mia morte?
 La tua, la tua vogl’io. Perfido, a l’armi.
 Ben saprà questo acciaro
 a quel core infedel farsi la strada.
 CASIMIRO
610(Io volgerò contro costei la spada?)
 LUCINDA
 Che fai? Che pensi? Omai
 o ti difendi o ti traffiggo inerme.
 CASIMIRO
 Pugnisi al nuovo giorno. (Ernando intanto
 andrò a punir di quell’ingrata a canto).
 LUCINDA
615No no, pugna or volesti e pugna or voglio.
 O tu qui cadi od io.
 CASIMIRO
 (Tolgasi quest’inciampo a l’amor mio).
 Sei vinto.
 LUCINDA
                     Io cedo, o forte
 di donna vincitor. Dammi la morte.
 CASIMIRO
620Che donna?
 LUCINDA
                         E ancor t’infingi? Or via mi svena.
 Sia gloria tua l’aver Lucinda uccisa,
 dopo averla tradita,
 e fia poca fierezza
 dopo il tradito amor torle la vita.
 VENCESLAO
625Che sento? Ella è Lucinda?
 CASIMIRO
 Padre, già il dissi, un mentitore è desso,
 mentì già il grado ed or mentisce il sesso.