Il Tirsi, Venezia, Nicolini, 1696

 SCENA VII
 
 ALISA e poi CELIA, NICEA e CLITIA con seguito di ninfe
 
 ALISA
 
330   Spensierata, o prati erbosi,
 vaghi colli, a voi mi porto.
 
    Sol voi siete il mio conforto.
 Sol voi fate i miei riposi.
 
 CELIA
 Meco in gara d’onor co’ lor concenti
335sono Clitia e Nicea.
 NICEA
                                      Giudice eletta
 te abbiam, ninfa gentil.
 ALISA
                                              Son pronta, o ninfe,
 a compiacervi.
 CLITIA
                              Or che si bada? A l’opra.
 CELIA
 Amor sia solo il sogetto del canto.
 NICEA
 Noi diam principio. Ogn’altra taccia intanto.
 CELIA e NICEA (Suonino e cantino)
 
340   Alme, godete
 del bel diletto
 che amor nel petto
 viene a spirar.
 
    S’arde, se piaga,
345dolce è l’ardore,
 cara è la piaga
 che fa penar.
 
    Quel faggio udite
 che, lieto amando,
350sta sussurrando
 del suo piacer.
 
    Quindi ascoltate
 le tortorelle
 che innamorate
355stanno a goder.
 
 CELIA
 Clitia, e tu che più lenta? A che non dai
 a le corde ineguali
 con la maestra man suono concorde?
 CLITIA
 Ecco pronta m’accingo.
 CELIA e NICEA (Cantino, tutte tre suonino)
 
360   Chi perde amando
 in fresca età
 la libertà
 non tema di penar.
 
    Tra fiori e sponde
365cantan gli augelli,
 scherzano l’aure,
 danzano l’onde.
 
    Cantano, scherzano, danzano
 ma solo per amar.