Venceslao, Verona, Merli, 1708

 SCENA X
 
 ERENICE e li sudetti
 
 ERENICE
 Signor, che il tuo potere (A’ piedi di Venceslao)
 fra giustizia e pietà libri egualmente,
 giusto re, giusto padre, ecco a’ tuoi piedi,
 principessa dolente,
790chiedo la mia vendetta,
 chiedo la tua. Lagrime chiedo e sangue.
 VENCESLAO
 Sorgi, Erenice, e la vendetta attendi
 che ’l tuo dolor mi chiede.
 ERENICE
 Qual io sia, ben ti è noto. (Si leva)
 VENCESLAO
                                                 A’ tuo’ grand’avi
795quel diadema ch’io cingo ornò le tempia.
 ERENICE
 Del pari ambo i tuoi figli
 per me avvampar. Ma ’l foco
 fu senso in Casimiro,
 fu virtù in Alessandro.
800Piacque il pudico amante, odiai l’impuro.
 Amor che strinse i cori
 strinse le destre; e fu segreto il nodo
 per tema del rival, non per tua offesa.
 CASIMIRO
 Mio rivale il germano?
 ERENICE
805Io questa notte i primi
 maritali suoi baci
 coglier dovea; l’ora vicina e d’ombre
 sparso era il ciel, quand’egli
 ne’ tetti miei, su le mie soglie e quasi
810sugli occhi miei trafitto... Aimè!... Perdona (Piange)
 VENCESLAO
 Come? Morto Alessandro?
 ERNANDO
 (Misero prence!)
 CASIMIRO
                                  (O cieco
 furor, dove m’hai tratto? Io fratricida?)
 ERENICE
 Sì, morto è l’infelice!
 VENCESLAO
815S’agita al tribunal de la vendetta
 la mia, non la tua causa.
 Erenice, ov’è ’l reo?
 ERENICE
                                       Quando tu ’l sappia,
 avrai cor da punirlo?
 VENCESLAO
 Sia qual si vuol, pronta è la scure; il capo
820vi perderà. Già data,
 data ho l’inesorabile sentenza.
 Giustizia è l’ira ed il rigor clemenza.
 ERENICE
 Non tel dica Erenice, il cor tel dica,
 tel dica il guardo; hai l’uccisor presente. (Additando Casimiro che sta confuso)
825Quel ferro ancor fumante (Casimiro si lascia cader lo stile di mano)
 de la strage fraterna a te già grida
 che un figlio del tuo figlio è l’omicida.
 VENCESLAO
 (Già cedo al nuovo affanno). (Si cuopre gli occhi col fazzoleto)
 CASIMIRO
                                                       (O destra! O ferro!)
 ERNANDO
 (Miserabile padre!)
 ERENICE
830Casimiro l’uccise. Ei fece un colpo
 degno di lui. Se nol punisci, o sire,
 avido ancor di sangue
 verrà quello a vuotar ch’hai ne le vene.
 L’uccisor di un fratello
835esserlo può di un padre.
 Vendetta, o re, vendetta
 di te, di me. Ragion, natura, amore
 la dimanda al tuo core.
 VENCESLAO
 Parla. Le tue discolpe (A Casimiro)
840giudice attendo.
 CASIMIRO
                                 Il ciel volesse, o sire,
 che del misfatto enorme,
 come n’è ’l cor, fosse innocente il braccio.
 Son reo, son fratricida.
 Non ho discolpe, il mio supplizio è giusto.
845Io stesso mi condanno, io stesso abborro
 questa vita infelice,
 dal mio re condannata e da Erenice.
 VENCESLAO
 Va’, principessa, ed a me lascia il peso
 de la commun vendetta.
 ERENICE
850Destra real, ti baccio
 e ’l misero amor mio da te l’aspetta.
 
    Ricordati che padre
 tu se’ ma tutto amor
 del figlio esangue.
 
855   Contenta alor morrò
 che ’l ferro apporterò
 del barbaro uccisor
 tinto nel sangue.