Il Tirsi, Venezia, Nicolini, 1696

 SCENA VI
 
 NICEA, CLITIA, SILVIA, ALISA, DAFNE, ninfe e pastori che suonano e danzano
 
 CORO DI NINFE
 
165   Su a cantar, ninfe e pastori.
 Su a danzar. Che più si sta?
 
    Di lieti onori
 diam tributo alla beltà.
 
 NICEA
 Dafne, così pensosa? In dì sì lieto,
170sacro a Bacco e ad Amor, tu sola spargi
 lagrime inopportune?
 DAFNE
                                           Amiche ninfe,
 non ride il ciglio, alor che piange il cuore.
 Come poss’io gioir, tradita amante
 dal mio Tirsi incostante?
 NICEA
175Misera ma più stolta!
 S’io trovassi pastor qual è ’l tuo Tirsi,
 lo tradirei tradita.
 SILVIA
 Nol curerei negletta.
 CLITIA
 E sarebbe il disprezzo
180con quell’alma infedel la mia vendetta.
 DAFNE
 Se lo strale d’amor fisso è ne l’alma,
 invan lo scuoti; e a la crudel ferita
 il balsamo è velen. Cresce ne’ mali
 la rabbia del dolor, se vuoi sanarlo;
185e serve a sì gran duolo
 d’un barbaro conforto il pianto solo.
 NICEA
 Tu ricerchi e nol vedi
 argomenti al tuo affanno. Eh fuga omai
 Tirsi dal seno tuo.
 DAFNE
                                    Vorrei né posso.
 NICEA
190Lascia chi ti lasciò.
 DAFNE
                                     Mel vieta amore.
 NICEA
 Non consumar piangendo
 la giovinezza tua.
 DAFNE
                                  Perdi i consigli.
 CLITIA
 Dunque, poicché t’aggrada,
 col tuo dolor rimanti.
 DAFNE
195Ubbidisco al mio fato.
 A QUATTRO
 Io vo’ star sempre in gioie.
 DAFNE
                                                   Io sempre in pianti.
 NICEA, DAFNE A DUE
 
                                      ridere
    Sempre m’invita a
                                      piangere
 
              gentile
 nume                 Amor.
             crudele
 
            solo
    Ei              ha godimento
           forse
 
200non
           pascer di tormento
 sol
 
 il tenero
                    mio cuor.
 il misero
 
 CORO DI NINFE E PASTORI (Con suono, canto e ballo)
 
    Su a cantar, ninfe e pastori.
 Su a danzar. Che più si sta?
 
    Di lieti onori
205diam tributo alla beltà. (Segue la danza)
 
    Ogni cuor in sì bel giorno
 lodi amor col suo brillar.
 
    Né qui d’intorno
 labbro s’oda a sospirar.
 
 Fine del primo atto