Venceslao, Bologna, Pisarri, 1708 (Il fratricida innocente)

 SCENA VIII
 
 ERENICE ed ERNANDO
 
 ERENICE
 Tutta cinta è dal popolo feroce
1115la sarmatica reggia. Ognun la vita
 chiede di Casimiro.
 Teco fra lor passai; né fu chi ’l guardo
 torvo a noi non volgesse. Ancor nel petto
 mi trema il cor.
 ERNANDO
                                Sì tosto
1120si avvilisce il tuo sdegno?
 ERENICE
 No no, mora il crudele e pera il regno.
 ERNANDO
 Pera anche il re; ma ’l colpo
 esca da la tua mano.
 ERENICE
 Io svenar Venceslao?
 ERNANDO
1125Sì, quelle son le regie stanze.
 ERENICE
                                                       Ernando,
 cerco vendetta e non infamia.
 ERNANDO
                                                        Il ferro,
 che dee passar nel sen del figlio, ha prima
 in quel del padre a ripassar. Che importa
 che tu ’l comandi o ’l vibri?
 ERENICE
1130Come? Val tanto adunque
 d’un reo la vita?
 ERNANDO
                                 Parmi
 tutta incendio e tutt’armi
 veder la reggia. Ahi dove andranno, dove
 l’ire a cader? Su te cadran, su te,
1135misera patria e miserabil re.
 ERENICE
 Ma che dee farsi?
 ERNANDO
                                   Al sol pensarvi io tremo,
 sudo, mi agghiaccio; io primo offeso, io primo
 rinunzio a la vendetta e gitto il ferro.
 Generosa Erenice,
1140nel tuo dolor la tua ragione ascolta.
 Perdona a Casimiro, anzi perdona
 a la patria, al monarca, a la tua gloria.
 Con sì bella vendetta
 meglio noi placherem l’ombra diletta.
 ERENICE
1145Io dar perdono? Ernando...
 ERNANDO
 S’apre l’uscio real. Vanne ed implora
 al regio piè...
 ERENICE
                           Vo’ pensar meglio ancora.
 
    Lasciatemi un momento,
 pensieri di vendetta,
1150in pace il cor.
 
    Se il braccio mio s’affretta,
 lo sdegno suo pavento
 più che l’altrui furor.