Venceslao, Firenze, Vangelisti, 1704 (Vincislao)

 SCENA ULTIMA
 
 VINCISLAO, ERNANDO e detti
 
 VINCISLAO
 Ed è vero e lo veggio?
 CASIMIRO
 Padre e signor, ritorno
 volontario a’ tuoi ceppi,
1335depongo ancor la spada e piego il capo.
 Solo a questo perdona
 popol fedel. Zelo indiscreto il mosse;
 di me disponi. In me le leggi adempi,
 in me punisci il fallo.
1340Fratricida infelice io morir posso,
 non mai figlio ribel, non reo vassallo.
 VINCISLAO
 Popoli, da quel giorno, in cui vi piacque (Va sul trono)
 pormi in fronte il diadema, in man lo scettro,
 resi giustizia e fui
1345ministro delle leggi e non sovrano;
 ora non fia ch’io chiuda
 con ingiusta pietade e regno e vita.
 Si deve un fratricida
 punir nel figlio. Il condannai. La legge
1350re mi trovò, non padre,
 voi nol voleste; ed ora
 padre non re mi troverà natura.
 Figlio, ti accosta.
 CASIMIRO
                                 Al soglio,
 piego umil le ginocchia.
 LUCINDA
1355(Cor, non anche t’intendo).
 VINCISLAO
 Qual re avesti, o Polonia, il raro, il grande
 atto, per cui lo perdi, ora t’insegni.
 Volermi ingiusto è un non voler ch’io regni. (Vincislao si cava la corona e la vuol porre al figlio)
 CASIMIRO
 Che fai, signor?
 VINCISLAO
                                Conviene
1360far cader la tua testa o coronarla.
 CASIMIRO
 Mora il figlio e tu regna.
 VINCISLAO
                                               Il re tu sei.
 Col voler d’Erenice,
 colla virtù d’Ernando,
 il popolo ti acclama. Io reo ti danno
1365e assolver non ti posso.
 Or che tu sei sovrano,
 assolverti potrai colla tua mano. (Corona il figlio)
 LUCINDA
 (Gioie, non m’opprimete).
 CASIMIRO
 La corona io ricevo
1370in deposito, o padre, e non in dono.
 Tu sarai re, io servo
 le leggi tue pubblicherò dal trono.
 ERNANDO
 Io pure in te, nuovo monarca, adoro
 l’alto voler del tuo gran padre.
 CASIMIRO
                                                         Ernando,
1375non eredito re gli odi privati.
 Ti abbraccio, amico; e tu, Erenice, in lui
 da me prendi uno sposo,
 se nel fratello un te ne tolsi.
 ERNANDO
                                                    O sorte!
 ERENICE
 Signor, erra insepolta
1380ancor ombra amorosa. Almen mi lascia
 pianger l’estinto, anzi che ’l vivo abbracci.
 ERNANDO
 Mi basta or sol che rea
 nell’amarti non sia la mia speranza.
 ERENICE
 Tutto speri in amor merto e costanza.
 CASIMIRO
1385Ultimo a te mi volgo,
 diletta sposa; cari
 solo per te mi son la vita e ’l regno.
 LUCINDA
 Tanta è la gioia mia
 che parmi di sognar, mentre ti annodo.
 ERNANDO
1390Col tuo giubbilo, o patria, esulto e godo.
 VINCISLAO
 Figlio, in sì lieto giorno,
 queste festive pompe,
 destinate per me, siano tue glorie.
 Oggi per te rinasco, oggi più degno
1395principio e nuova vita e nuovo regno.
 CORO
 
    Vivi e regna fortunato,
 nostro duce e nostro re.
 
    Te si unisca a far beato
 tempo e sorte, amor e fé.
 
 Fine del drama