Venceslao, Firenze, Vangelisti, 1704 (Vincislao)

 SCENA II
 
 ERNANDO e detta
 
 ERNANDO
 Principessa, a te viene
 un amico, un amante
940ad unir le sue pene al tuo dolore.
 ERENICE
 Di vendetta si parli e non d’amore.
 ERNANDO
 Vendetta, sì, vendetta (Si accosta all’urna e snuda la spada)
 anch’io voglio, anch’io giuro.
 O tu che sanguinosa
945qui d’intorno t’aggiri, ombra insepolta,
 tu ricevi i miei voti e tu gli ascolta.
 Lo sdegno e ’l fido brando
 Ernando a te consacra, alma diletta,
 e sarà gloria mia la tua vendetta.
 ERENICE
950Quanto mi piace l’odio tuo.
 ERNANDO
                                                    Lo irrita
 amor nel tuo dolore.
 ERENICE
 E pur ritorni a ragionar d’amore.
 ERNANDO
 Amor che non offende
 né la tua fé né l’amistà d’Ernando
955non può irritarti. I mali tuoi nol fanno
 più ardito e baldanzoso. Egli è ben forte
 ma disperato.
 ERENICE
                             E s’egli è tal, l’accetto.
 Disperato è anche il mio.
 ERNANDO
                                                Tale il prometto.
 ERENICE
 Ti ricevo or compagno
960nel mio furore.
 ERNANDO
                               Andiamo. Io più d’un seno
 t’additerò dove infierire.
 ERENICE
                                                Andiamo.
 Ma tua sola mercede
 fia ch’Erenice all’amor tuo dà fede.
 
    Di mia tradita speme
965grido vendetta al ciel!
 
    Vibri dal fosco seno
 nembi di strali ardenti,
 col tuono e col baleno
 punisca i tradimenti
970del barbaro crudel.