Venceslao, Firenze, Vangelisti, 1704 (Vincislao)

 SCENA XV
 
 VINCISLAO, CASIMIRO, ERNANDO e poi GISMONDO
 
 VINCISLAO
 Reo convinto, la spada
840deponi, o Casimiro.
 CASIMIRO
 La spada.
 VINCISLAO
                     Sì, la spada.
 CASIMIRO
 Eccola, o re; già il core
 dispongo a sofferir mali più atroci.
 ERNANDO
 (Qual raggio a noi volgesti, astri feroci?)
 VINCISLAO
845Gismondo, olà.
 GISMONDO
                               Sire, i tuoi cenni attendo.
 VINCISLAO
 Custodirai nella vicina torre
 prigione il prence.
 GISMONDO
                                     Esequirò fedele.
 VINCISLAO
 Tu colà attendi il tuo destino.
 CASIMIRO
                                                       Offeso
 or che deggio lasciarti,
850già sento in me la sua fierezza.
 VINCISLAO
                                                          Parti.
 CASIMIRO
 
    Da te parto e parto afflitto,
 o mio giudice, o mio re,
 volea dir mio genitor.
 
    Ma poi tacqui il dolce nome
855che più aggrava il mio delitto
 e più accresce il tuo dolor.