Venceslao, Firenze, Vangelisti, 1704 (Vincislao)
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SCENA X
LUCINDA
LUCINDA
Lusinghiamoci ancora
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né disperiam, teneri affetti; l’alma
del tuo piacer riempi,
speranza adulatrice,
e vieni ’l dolor mio
di letargo a coprir, se non d’oblio.
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Più fedele e più amoroso
il mio sposo un dì vedrò.
Ei dirà: «Mia cara vita,
t’ho tradita e t’amerò».