Venceslao, Firenze, Vangelisti, 1704 (Vincislao)

 SCENA IX
 
 VINCISLAO e LUCINDA
 
 VINCISLAO
 (Fugge la mia presenza
 il colpevole figlio).
 Col tacermi il tuo grado e la tua sorte
 mi offendesti, o regina.
 LUCINDA
                                             A te poc’anzi,
660sire, parlò Lucinda, augusta erede
 di più troni e più regni.
 Né dovevan di lei
 e del suo grado esser gli accenti indegni.
 Or taccia il regio labro e parli solo,
665per implorar giustizia o almen pietade
 di Lucinda infelice, il pianto, il duolo.
 VINCISLAO
 Il poter di monarca,
 l’autorità di padre
 sul cor del figlio a tuo favore impegno.
670Nella ragion confida,
 nell’amor nostro e rasserena il ciglio;
 sarà tuo sposo o non sarà mio figlio.
 LUCINDA
 Men dalla tua virtù, giusto regnante,
 non attendea Lucinda.
 VINCISLAO
 
675   Nel seren di quel sembiante
 riso e gioia brillerà;
 
    E saprà d’un incostante
 trionfar la tua beltà.